Il romanzo "Jugend auf landstraße Berli" ("Gioventù sulla strada a
Berlino") uscì in Germania nel 1932, fu accolto entusiasticamente dalla
critica dell'epoca ma finì nei roghi organizzati da Goebbles nel 1933.
Dello scrittore Ernst Haffner si sa poco, pare fosse un assistente
sociale e giornalista, si sono completamente perse le sue tracce dopo
una convocazione nel 1938 alla camera del Reich.
Nel
2013 una casa editrice tedesca ripubblica il libro con il titolo
"Blutsbrüder" ("Fratelli di sangue") e per nostra fortuna ha il successo
che merita tanto da essere tradotto e pubblicato in diversi paesi, ora
in Italia.
È un reportage duro della vita di ragazzi di strada
nella Berlino della crisi economica e sociale che investì l'Europa negli
anni 30 del novecento. Quello che ne esce è un ritratto vivido di
alcuni ragazzi relegati ai margini della società. Una banda di otto
giovani che si fanno chiamare Fratelli di sangue che semplicemente,
giorno dopo giorno, tentano di racimolare qualche spiccio per mangiare e
dormire al caldo. Arrivano a fare di tutto anche a rubare e a
prostituirsi.
Con occhio da reporter Haffner descrive lugubri
uffici d'assistenza sociale, squallidi ostelli, riformatori che non
riescono ad assolvere alla funzione di rieducazione, sale pubbliche
riscaldate dove trovare sollievo dal gelido inverno berlinese, locali
fumosi pieni di ragazzi allo sbando e prostitute bambine. Le descrizioni
dei luoghi, delle persone, delle situazioni sono tali da far pensare
che Haffner abbia osservato da molto vicino quei giovani.
Non si sa
bene perché il libro sia stato bruciato, forse perché l'editore era
ebreo; in tutto il romanzo Haffner non esprime nessuna preferenza
politica, il suo intento penso fosse semplicemente di raccontare la
realtà triste della sua città, del suo tempo. Per me ci è riuscito!
Libro bello e interessante, ve lo consiglio!