martedì 28 marzo 2017

"Una storia nera", Antonella Lattanzi - Mondadori

Sempre più spesso ci viene data la notizia dell'ennesimo femminicidio; intendiamoci, non penso sia una follia esplosa negli ultimi anni, solo, per fortuna, se ne parla. Tempo fa forse non faceva notizia, non so, ma ora sì ed è giusto così. È necessario che se ne parli, soprattutto per dare il coraggio, a quelle donne, madri, figlie, fidanzate che subiscono violenze quotidiane di denunciare, urlare la loro paura e così provare a sopravvivere. È quello che fa Carla, la protagonista del nuovo romanzo di Antonella Lattanzi "Una storia nera" edito da Mondadori.
Carla dopo anni di vessazioni decide e riesce a separarsi da Vito, decide di farlo per salvare se stessa e i suoi 3 figli. Vito non ha mai alzato le mani sui figli ma minaccia Carla di farlo e allora lei trova la forza di allontanarlo. E ricomincia a vivere, piano, con l'aiuto dei due figli più grandi, Rosa e Nicola, ormai indipendenti, si trasferisce con la piccola Mara in una piccola casa, non lontano da quella che i figli dividono con altri ragazzi e nello stesso stabile dove abita suo fratello Franco.
Per il suo terzo compleanno però la piccola Mara chiede alla mamma una festa a casa con lei, i fratelli e il suo papà. Carla decide di accontentarla, in fondo è solo una cena, cosa potrà mai accadere? 
Organizza una cena in famiglia nell'appartamento del fratello Franco, spesso fuori per lavoro, perché è un po' più grande e in cinque staranno più comodi. 
La festa in famiglia è tranquilla, Vito si comporta bene con tutti e la serata finisce, tranquilla come è iniziata.
Ma da quella sera Vito scompare, non torna a casa, non risponde al cellulare, non va a lavorare, svanito nel nulla. 
Carla e i figli cominciano a cercarlo ovunque, ricoprono Roma di volantini con foto e numeri di telefono sperando che qualcuno sappia qualcosa.
Non solo loro lo cercano però: ci sono i parenti di Massafra in Puglia che incolpano Carla della sua sparizione e ci sono Milena e sua figlia Paola, la famiglia "segreta" di Vito.
La verità verrà fuori e la giustizia farà il suo corso, ma sarà la verità vera quella venuta fuori dalle indagini?
Antonella Lattanzi in un romanzo che ha il passo veloce del thriller, ci porta nel mondo di una donna terrorizzata, che ama infinitamente il suo uomo e che allo stesso tempo lo odia e lo teme infinitamente; prova a farci capire cosa significhi vivere nel terrore (se non lo si vive credo si possa solo immaginare una minima parte di quel terrore), quanto grazie all'amore per i propri figli si possa trovare la forza di fuggire e voler ricominciare a vivere, a respirare. La scrittrice riesce a farci vivere i sentimenti di ognuno dei protagonisti, con una scrittura attenta, precisa; negli interrogatori degli ispettori e del PM il ritmo diventa incalzante, soffocante, insieme a chi li subisce per ore proviamo una sensazione di spossatezza e frustrazione.
Roma, la periferia romana, il Pigneto, il casilino e l'ormai troppo turistico rione Monti sono la perfetta cornice della "storia nera" di Carla, dei suoi figli e del caro papà Vito. 
Rimane un senso di impotenza, il pensiero che forse tutti dovremmo impegnarci di più per aiutare queste donne e chiunque subisca abusi nel posto che in realtà dovrebbe essere il più sicuro, in famiglia.