Con il suo ultimo romanzo Eshkol Nevo ci apre le porte di
un bel condominio residenziale nei pressi di Tel Aviv. I "tre piani"
che danno il titolo al libro corrispondono a tre nuclei familiari diversi che
vi abitano; Nevo ci mostra cosa si cela dietro quelle porte e i diversi livelli
dell'anima che guidano i protagonisti delle tre storie. Perché i tre piani sono
anche quelli mentali così come li ha concepiti Freud nel suo modello
strutturale della mente poco meno di cento anni fa.
Al primo piano entriamo nella vita di
una giovane coppia, Arnon e Ayelet e ascoltiamo la confessione di Arnon che
diventa sempre più preda dei suoi istinti e dell'irrazionalità quando sospetta
un abuso nei confronti di sua figlia Ofri.
Al secondo piano conosciamo l'Io desiderante di Hani,
donna di mezza età che lotta con la solitudine e le sue fantasie nei lunghi e
frequenti periodi nei quali il marito è fuori per lavoro.
L'ultimo piano ci racconta la storia di Dvora, un giudice
in pensione che confida i suoi segreti al marito defunto registrando tutto sui
nastri di una vecchia segreteria telefonica. Dopo aver passato la vita a
giudicare gli altri ora Dvora deve guardare dentro se stessa e fare i conti con
un passato che non la lascia in pace e torna prepotentemente nella sua vita
offrendole l'occasione di una espiazione.
Nevo riesce sapientemente a tenere insieme tutti questi
elementi e a regalarci "l'esperienza letteraria più intensa che ho avuto
quest'anno" (cit. Guy Meroz).
Da leggere assolutamente.
Da leggere assolutamente.