venerdì 7 luglio 2017

“Il controsgobbo” di Alessandro Canale – Marsilio editore

“Il controsgobbo” di Alessandro Canale – Marsilio editore
Partiamo dall'inizio, dal titolo per la precisione: nel gergo della malavita la parola “sgobbo” è intesa come furto, di conseguenza il “controsgobbo” si verifica quando un ladro ne anticipa un altro facendogliela di fatto sotto il naso.
Personalmente già dopo aver capito questo e grazie alla scrittura di Canale, ho subito pensato a Monicelli e alle sceneggiature di Age & Scarpelli, in particolare a “I soliti ignoti”: stessa atmosfera divertente, canzonatoria e amara insieme. Se non fosse che Duilio Sciobbica, detto Mortaretto, è tutto meno che uno sprovveduto e i suoi due mestieri li fa ad arte.
Ufficialmente attrezzista a Cinecittà, partecipa a grandi produzioni nazionali con Fellini e la Magnani, ma anche internazionali in film western o polizieschi ambientati a New York. Nelle pause però mette le sue mani di fata al servizio del furto, o meglio dello “sgobbo”. È talmente bravo, intelligente e gran pianificatore che negli anni '80 riesce a mettere a punto “il controsgobbo” del secolo, anticipando di fatto la banda dei trasteverini e dei corleonesi in trasferta a Roma, con uno dei colpi più fruttuosi mai raccontati.
Si toglie di mezzo per qualche anno e al suo ritorno apre una trattoria romana alla Magliana con l'amata moglie Silvana, cuoca sopraffina. Tutto bene, sembrerebbe solo una parentesi in attesa di godere i frutti del “controsgobbo”, invece a 69 anni Mortaretto si trova davanti l'ennesima sfida alla quale non può proprio sottrarsi.
Tra palazzinari, preti di frontiera, ladri moldavi, scimmiette acrobate, cenoni di Natale, Canale ci racconta l'ultima grande impresa di Mortaretto. Un romanzo nel quale la romanità la fa da padrona: l'”omo” disonesto ma di buon cuore, il sorriso sornione che solo un romano sa fare, il proverbio giusto al momento giusto e lo stornello quando serve, la faccia brutta con chi non riga dritto e la carezza più affettuosa del mondo per chi si ama.

Personaggi definiti, indimenticabili caratterizzano questo romanzo leggendo il quale è impossibile non ridere quanto commuoversi e sentire alla fine una grande nostalgia di tutti loro e la sensazione di avere qualcosa in più.